La Farina di Neccio della Garfagnana - Farina di Castagne

In Garfagnana, territorio compreso fra le Alpi Apuane e l'Appennino Tosco Emiliano, la coltivazione delle castagne ha da sempre occupato un posto rilevante, rappresentando uno degli alimenti base per il sostentamento delle popolazioni rurali della zona, insieme ad altri, quali ad esempio i funghi, il farro, gli insaccati, i formaggi, le zuppe, la polenta, le minestre, la pasta e il pane.

Infatti, la produzione della Farina di Neccio, ossia di "castagno", ha radici antiche e nasce dall'esigenza di soddisfare bisogni alimentari impiegando in particolar modo i prodotti del bosco e dell'orto. Se si considera che la farina di castagno, allora poco apprezzata, costava meno, si spiega il suo utilizzo nella preparazione del pane, della polenta, della pasta e dei vari dolci, ad integrazione o sostituzione della farina di grano. Quest'economia a carattere agricolo-montano ha reso la cucina della Garfagnana semplice, sana ma anche gustosa, ed è proprio questo il patrimonio che oggi ci tramanda.

La Farina di Neccio della Garfagnana, utilizzata specialmente in ambito dolciario, ha un colore che va dal bianco all'avorio scuro, è finissima al tatto, ha un retrogusto amarognolo e viene prodotta con essiccazione delle castagne a fuoco lento, che poi vengono private del guscio e quindi macinate in farina finissima. Nella coltivazione del castagno si utilizzano diverse varietà, 8 per l'esattezza: Carpinese, Pontecosi, Mazzangaia, Pelosora, Rossola, Verdora, Nerona e Capannaccia.

Dal 2004 la Farina di Neccio della Garfagnana ha l'etichetta DOP (Denominazione Origine Protetta) e si può gustare dopo il primo dicembre di ogni anno.

Tra i prodotti a base di Farina di Neccio troviamo:

1. la polenta
2. il pane
3. il castagnaccio
4. la pasta
5. i tortelli
6. i manafregoli
7. le tagliatelle
8. le creme
9. i necci
10. i dolci

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