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Differenza tra succo di frutta e nettare
Delizia di grandi e piccini, nonché delle persone che amano coccolarsi e prendersi cura di sé anche con un buona bevanda, un reparto amato nei supermercati è sicuramente anche quello dei succhi e bibite alla frutta in generale, succhi e spremute di vario tipo, talvolta da sostituire al frutto fresco. Se vi guardate intorno, noterete sicuramente la scelta vastissima di prodotti e marche, prodotti talvolta anche "dai gusti particolari" che attirano l'attenzione e destano curiosità.
Ma qual è il prodotto migliore da scegliere per noi o, ancora più importante, per i nostri figli? Sugli scaffali troviamo bevande zuccherate, bevande senza zucchero aggiunto, bevande light, bevande con 100% succo di frutta, o con succo con concentrato... e altri ancora potremmo elencarne. C'è un modo per orientarsi in questa giungla di dissetanti prodotti dai molteplici gusti che vanno dai succhi classici a quelli esotici, senza dimenticare quelli a base di mix di frutta?
Se ve lo siete chiesti e per questo vi trovate ora a leggere questo articolo, allora è il momento di fare chiarezza. Un'importante distinzione che può aiutarci nella scelta del prodotto da acquistare, possiamo farla in base alla quantità di frutta usata nella preparazione della bevanda. Ebbene, ci sono delle leggi che regolamentano la nomenclatura delle bevande e, in base al nome possiamo già capire orientativamente la qualità delle bevande e il contenuto di frutta perché, come avrete avuto modo di notare se vi siete soffermati a leggere le etichette, la quantità di frutta utilizzata non è assolutamente sempre la stessa, anzi, varia la quantità di frutta, variano gli zuccheri e vengono aggiunti altri ingredienti come addensanti e coloranti a seconda del prodotto scelto.
Prima di addentrarci nella spiegazione delle varie bevande, vi sarà utile sapere che, quando leggete il nome di una bevanda formata da un solo frutto, sulla confezione verrà riportato il nome del frutto. Se il prodotto è ottenuto da due o più tipi di frutta (di cui si usano succo e puree), questi sono elencati in ordine decrescente di volume di succhi e puree di frutta. Poi, se i frutti utilizzati sono almeno tre, è anche possibile usare la dicitura più specie di frutta o più frutti, un'indicazione simile o indicare il numero delle specie di frutta utilizzate. Questa disposizione vale sia per i succhi che per i nettari.
Abbiamo appena citato succhi e nettari, ma cosa sono? Sono lo stesso prodotto o sono prodotti differenti? Sono qualitativamente uguali? Al momento dell'acquisto, una prima distinzione che potremmo fare per scegliere il prodotto che vorremmo portare a casa riguarda proprio i succhi di frutta e i nettari di frutta. I succhi di frutta sono diversi dai nettari di frutta e per questo non vanno confusi.
I succhi
Secondo le norme vigenti, possono essere chiamati succhi di frutta quelle bevande ottenute per spremitura diretta di frutta (che deve essere sana e matura al punto giusto, fresca o conservata al freddo) o ottenute a partire da succhi concentrati. Cosa vuol dire "succhi concentrati?" In parole povere, con delle lavorazioni possono essere separate dal prodotto polpa, aroma e cellule del succo, che possono in un secondo momento essere restituiti al succo. Quindi nella preparazione dei succhi di frutta si può usare sia frutta fresca che frutta ricostituita, ove con con restituita si intende un succo fatto anche con succo in polvere (succo concentrato a cui è stata eliminata l'acqua e che viene restituita in un secondo momento). Queste bevande, cioè i succhi di frutta, sono fatte di sola frutta al 100%, senza aggiunta di altri ingredienti. Nel caso si usi del succo concentrato, è obbligatorio riportare sull'etichetta, accanto alla denominazione di vendita, che il prodotto è ottenuto da succo concentrato (anche se parziale) ed eventualmente indicare la percentuale di succo concentrato usato e la percentuale di succo naturale.
Come da disposizioni, i succhi di frutta per essere tali devono mantenere il colore caratteristico della frutta utilizzata, nonché il suo profumo e il suo sapore. Nella produzione di succhi di frutta è autorizzata la miscelazione di succo di frutta con purea di frutta.
Nei succhi di frutta, a partire dal 28 aprile 2015, non possono essere aggiunti zuccheri né edulcoranti, quindi sulla confezione dei succhi non potrà più essere riportata la dicitura "senza zuccheri aggiunti", un tempo utilizzata per distinguere i succhi in cui non venivano aggiunti zuccheri da quelli in cui venivano aggiunti, perché, come sappiamo, non è più possibile evidenziare caratteristiche che sono proprie del prodotto in generale. I succhi di frutta non potranno contenere nemmeno additivi, né aromi o coloranti.
Nei succhi di frutta è invece consentita l'aggiunta di acido ascorbico, una vitamina dal potere antiossidante che ha il potere di rallentare l'alterazione dei colori naturali della frutta ed ha anche effetti benefici sull'organismo. Probabilmente l'acido ascorbico vi sarà più familiare se vi dicessi che si tratta semplicemente della Vitamina C, che vedete tante volte citata anche sulle confezioni.
Dopo queste prime informazioni, non dovrete stupirvi se notate che i succhi di frutta costano di più, è evidente che abbiano anche una qualità superiore essendo costituiti soltanto da frutta.
Si trovano in commercio anche i succhi di frutta concentrati: questi succhi sono prodotti eliminando parte dell'acqua contenuta naturalmente nel succo di frutta, almeno il 50%.
Invece, il succo di frutta da concentrato si produce reintegrando nel succo concentrato l'acqua precedentemente eliminata (acqua che deve soddisfare determinate caratteristiche stabilite per legge). Alla fine di questo processo, inoltre, il sapore del succo dovrà essere almeno equivalente al succo di frutta ottenuto a partire dalla spremitura della frutta della stessa specie.
Esiste anche il succo di frutta disidratato o in polvere, che è un prodotto a cui è stata eliminata la quasi totalità dell'acqua e che viene usato nella preparazione dei succhi di frutta.
Aggiungo, inoltre, una nota sulle spremute: con spremute si intendono solo i succhi ottenuti dagli agrumi, mentre gli altri frutti con polpa diventeranno succhi.
Una volta aperta la confezione di un succo, raccomandiamo di consumare il succo di frutta entro il tempo riportato sulla confezione e di conservarlo in frigorifero. Prima di aprirlo, ricordarsi di agitare bene il prodotto.
I nettari
Sui nettari c'è più confusione perché questo nome induce purtroppo un po' in inganno per il senso che erroneamente gli attribuiamo. Se nel vocabolario cerchiamo nettare, troviamo che il nettare era la bevanda degli dei dell'Olimpo, nettare che amavano bere radunati a banchetto, una bevanda che rendeva immortali gli uomini che la bevevano, secondo la mitologia classica.
Quando però si parla di bibite, il nettare di frutta è un prodotto qualitativamente inferiore ai succhi di frutta. Secondo le vigenti norme in merito, per definire (e denominare) una bibita come nettare di frutta, la quantità di frutta utilizzata deve essere tra il 25% e il 50%, a seconda del tipo di frutta utilizzata. La parte restante di liquido sarà formata da zucchero e/o miele e acqua.
Nell'etichettatura dei nettari di frutta deve essere per legge indicata la quantità minima frutta utilizzata nello stesso campo visivo della denominazione di vendita (tipo: Nettare di Mirtillo, frutta 50% minimo).
Il limite massimo di zucchero che si può aggiungere nei nettari è fissato al 20% in peso rispetto al peso totale del prodotto finito. Alcuni nettari, come anche quelli light, riportano la dicitura senza zuccheri aggiunti: in questo caso gli zuccheri sono sostituiti parzialmente o totalmente da edulcoranti. Eventualmente in alternativa, può essere indicato che il nettare contiene naturalmente zuccheri.
Anche nei nettari, come i succhi, possono essere addizionati di acido ascorbico/Vitamina C. Non sono consentiti i conservanti: la conservabilità di questi prodotti è ottenuta mediante pastorizzazione e altri processi.
Alcuni nettari vengono anche chiamati, con una dicitura molto più semplice, succo e polpa (dicitura che è quindi un sinonimo di nettare). Si intende per succo e polpa quella bevanda realizzata a partire dalla purea di frutta, concentrata o non. Questo prodotto, esattamente come i nettari, non va confuso con i succhi di frutta. Per purea si intente tutta la parte commestibile e setacciata, triturata o macinata del frutto, integro o eventualmente sbucciato, compreso il suo succo, che non verrà eliminato. Il tipo di purea utilizzata nonché la quantità, vanno sempre indicati in etichetta.
Purtroppo erroneamente talvolta si valuta la dicitura succo e polpa come se fosse un pregio rispetto alle altre bevande, ma non è così e per rendersene conto basta leggere le quantità di frutta utilizzata per scoprire che non supera il 50% del peso della bevanda.
Come per i succhi, anche in questo caso si consiglia di agitare il nettare prima di aprire la confezione e, una volta aperto, di consumare il prodotto entro il tempo indicato sulla confezione. Nel frattempo il nettare andrà conservato in frigorifero.
"Bibite o Bevande analcoliche alla frutta" e "Bevande al gusto di frutta"
Oltre ai succhi di frutta, ai nettari e ai succo e polpa, ci sono delle bevande che contengono ancora meno frutta.
Le bevande analcoliche alla frutta da regolamento devono contenere il 12% minimo di frutta, mentre le bevande al gusto di frutta contengono meno del 12% frutta. Questi due tipi di bevande possono anche contenere coloranti ed aromi per esaltarne il gusto e aggiustare il colore, vista la scarsa percentuale di frutta utilizzata, e correttori di acidità (acido citrico); possono anche essere impiegati addensanti come la pectina, allo scopo di rendere la bevanda più densa, simile insomma ad una vera spremuta.
Appartengono a quest'ultima classe di bevande le bevande con nomi di fantasia, che possono essere realizzate anche senza frutta e che per questo devono o essere ben distinguibili dalle bevande fatte con frutta. Queste bevande non possono nemmeno avere sull'etichetta raffigurazioni di frutta se, in verità, non c'è nella bibita.
Tutta la parte restante della bibita, in entrambi i casi, è formata da acqua e zucchero.
Qualche raccomandazione per i più piccoli... e non solo
Anche quando sono addizionati di vitamine e minerali, i succhi di frutta non sostituiscono il frutto fresco, di cui se ne dovrebbero consumare tre porzioni al giorno, senza contare che il frutto fresco è anche più ricco di fibre, elemento importantissimo per l'organismo, ed è ricchissimo di acqua. I succhi già pronti e confezionati possono talvolta essere un valido aiuto nei casi di bambini che proprio non voglio mangiare la frutta o in quei momenti in cui non è semplice consumare la frutta. Se proprio non si vuol rinunciare ai succhi di frutta, si raccomanda di non superare la dose di un bicchiere di succo al giorno.
Ricordate che anche il succo fatto in casa ha elementi nutritivi in più, perché non ha subito lavorazioni e non è stato trattato né termicamente né con altri ingredienti. Invece, quando le bibite vengono pastorizzate e la polpa viene trattata con calore e si perdono vitamine, sali minerali ed enzimi, nonché i preziosissimi effetti antitumorali propri della frutta fresca non trattata. che sono anche sensibili ad esempio alla luce.
Ricordate che i prodotti in bella nostra sugli scaffali il più delle volte sono preparati con bevande preparate partendo da frutta congelata (cosa, questa, che non deve nemmeno essere dichiarata in etichetta in quanto non ci sono obblighi) o prodotti precedentemente lavorati (i concentrati), come abbiamo spiegato sopra, ad esempio panetti di succhi concentrati o succhi in polvere o altro ancora. Certamente nessuno di questi prodotti vi farà pensare ad un qualcosa di simile ad una sana spremuta di frutta fatta in casa al momento.
Soprattutto se acquistate le bibite per i bambini, preferite i succhi di frutta veri, cioè spremute che siano costituite da sola frutta, senza zuccheri aggiunti o altri ingredienti. Evitate anche di acquistare bevande dolcificate con edulcoranti e controllate sempre gli ingredienti quando trovate la scritta "senza zuccheri aggiunti", perché non necessariamente significa anche "senza edulcoranti", anche questi dannosi alla salute. Secondo studi effettuati, gli edulcoranti potrebbero favorire malattie come il diabete nonché malattie cardiovascolari.
Si raccomanda di leggere sempre l'etichetta anche per capire quali sono gli ingredienti della bevanda che si intenderebbe acquistare.
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