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Mercurio, tossicità del mercurio
In questo articolo parleremo della tossicità del mercurio, il secondo metallo più tossico del pianeta, preceduto soltanto dal plutonio. Il mercurio è uno dei metalli nocivi che ingeriamo con l'alimentazione, vediamo dove viene impiegato e quali sono i sintomi da avvelenamento da mercurio.
Cosa ci ricorda il mercurio? Beh, certamente i termometri, quelli usati per misurare la temperatura corporea o dell'ambiente. Le persone con una manciata di anni in più magari lo avranno più volte visto da vicino, quando appunto si rompeva un termometro e si potevano osservare quelle palline dalla consistenza particolare, pesanti, che si aggregavano tra loro ma facilmente si separavano anche.
I termometri al mercurio sono stati messi al bando nel 2009, e questo perché il mercurio inorganico è un metallo che nell'ambiente si può trasformare in metilmercurio tramite l'azione di organismi anaerobici che vivono in ecosistemi acquosi tipo i laghi, i fiumi, i suoli e i mari aperti. Il metilmercurio è pericoloso perché è molto tossico e può facilmente entrare nella catena alimentare, arrivando fino all'uomo che, ignaro, consumerà prodotti alimentari contaminati.

Il mercurio elementare (quello, per intenderci, presente appunto nei vecchi termometri al mercurio) è un metallo particolare perché a temperatura ambiente si presenta liquido, ma può evaporare.
Possiamo assumere mercurio consumando alcuni grandi pesci marini, infatti esso si trova maggiormente nel tonno e nel pesce spada, a causa della contaminazione marina, ma è presente anche nei cereali e generalmente nei prodotti ottenuti da suoli contaminati.
Per quanto riguarda i pesci, si precisa che il mercurio è assente nei pesci piccoli (eccetto i molluschi) e in quelli di allevamento. La concentrazione di metilmercurio nei vari pesci dipende dalla specie, dall'età e dalla grandezza, nonché dal tipo di ambiente acquoso di provenienza. Ciò avviene perché più si sale nella catena alimentare, più il mercurio va accumulandosi nei pesci, soprattutto in quelli che si nutrono di altri pesci: questi ultimi hanno un livello di tossicità maggiore rispetto ai "pesci erbivori".
Ci sono diversi altri prodotti in cui il mercurio viene impiegato, tra cui amalgame dentali, protesi dentarie, alcune batterie, pesticidi, insetticidi e disinfettanti.
Una volta ingerito, il metilmercurio viene assorbito dall'apparato gastrointestinale rapidamente e completamente e viene trasportato liberamente in tutto il corpo legato ad altre molecole, riuscendo anche ad attraversare la placenta. Si deposita in alcuni tessuti, ad esempio nel cervello, nel fegato e nell'intestino, e la sua individuazione viene fatta analizzando appunto le zone dove va ad accumularsi nel tempo, ossia nei capelli.
Studi condotti negli anni lo hanno collegato ad alterazioni della funzionalità renale e motoria, della memoria e della coordinazione, lo hanno collegato inoltre alla schizofrenia, alla demenza senile, all'autismo, al morbo di Alzheimer, alla sclerosi multipla e all'artrite.
La tossicità del mercurio può essere cronica o acuta. I sintomi da intossicazione sono vari e i soggetti più colpiti sono i bambini, per la loro mole piccola e per una maggiore difficoltà a disintossicarsi spontaneamente rispetto agli adulti. Tra i sintomi, nei casi di intossicazione cronica, troviamo ansia, disturbi della parola, insonnia, depressione, disturbi della coordinazione ed alterazioni dei movimenti, debolezza muscolare, difficoltà a concentrarsi, tremori, danno renale, allucinazioni, irritabilità, perdita della vista, dell'udito e, nei casi più gravi, si arriva alla morte. Ne casi di intossicazione acuta abbiamo invece broncopolmonite, gastroenterite, aritmie e danni cerebrali.
Un'esposizione al mercurio delle donne in gravidanza produce alterazioni dello sviluppo psicomotorio del nascituro se l'esposizione è stata debole, mentre, con un'esposizione accentuata, si può avere un ritardo mentale grave del nascituro.

Cosa fare se si rompe un termometro al mercurio?
Il mercurio elementare (quello ad esempio che si ottiene dalla rottura di un termometro) è pericoloso se inalato, mentre l'ingestione accidentale non provoca conseguenze gravi in quanto il mercurio in quella forma non è assorbito a livello intestinale; anche l'assorbimento attraverso la cute è trascurabile e l'evaporazione è abbastanza lenta se le temperature ambientali sono basse.
Tuttavia, quando un termometro a mercurio si rompe, dobbiamo prestare attenzione a come rimuovere i resti, proprio perché il mercurio è pericoloso se evapora. Nel caso si dovesse rompere un vecchio termometro al mercurio, per prima cosa occorre allontanare dalla stanza i bambini e le donne incinte. Prima di raccogliere il materiale, poi, è consigliabile togliersi tutti i gioielli dalle mani, compresi quelli d'oro, in quanto si rovinerebbero. Successivamente, andranno raccolti tutti i cocci di vetro e soprattutto le gocce di mercurio, ad esempio servendosi di un foglio di carta o di una siringa di plastica usa e getta senza ago. Per rimuovere il mercurio non usare assolutamente le scope elettriche in quanto contaminerebbero l'aria! Una volta raccolto il tutto, metterlo in una scatola di plastica o di vetro (ad ogni modo che non sia metallica), chiuderla accuratamente con del nastro adesivo e ventilare bene i locali prima di soggiornarvi nuovamente.
Il mercurio raccolto non va assolutamente né buttato nei lavandini (in questo caso il mercurio si attaccherebbe alle parti metalliche ed evaporerebbe con l'acqua calda), né nei wc, né nella spazzatura (in questo caso il mercurio finirebbe nei rifiuti e, quindi, nei terreni e nelle falde acquifere, contaminando l'ambiente). Il mercurio va invece smaltito attraverso le ditte specializzate per la gestione di rifiuti tossici, potete ad esempio recarvi in farmacia, dove dovreste trovare anche una vaschetta per la raccolta dei termometri al mercurio. Nel caso non ci fosse, chiedete al farmacista.
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